Sistemi di codifica e marcatura: cosa sono e a cosa servono

Tutti noi abbiamo visto e letto marcature e codifiche, perché sono presenti in pratica su qualsiasi tipo di prodotto. Forse non ci abbiamo fatto caso e quasi sicuramente non abbiamo valutato come siano stati impressi i dati presenti sul singolo oggetto che li riportava, per le aziende però la questione della marcatura dei prodotti è decisamente molto importante, soprattutto perché deve rispondere a specifici obblighi di legge; un prodotto senza marcatura, infatti, non può arrivare sugli scaffali.

Di cosa si tratta
Il concetto di marcatura industriale è diventato ancora più importante con l’avvento del sistema industriale 4.0, ossia la digitalizzazione di tutte le attività produttive. Si tratta della necessità di imprimere su qualsiasi prodotto, o sul suo imballo esterno, un codice identificativo univoco, che in molti casi è stampato con apposite apparecchiature a getto d’inchiostro, ma che in altre situazioni può essere anche impresso nel materiale, come avviene ad esempio con i telai dei veicoli. La marcatura è l’atto di imprimere sui prodotti e sugli imballi dei dati di codifica, che permettano di indicare dati necessari allo stoccaggio e alla commercializzazione degli stessi. Si sceglie il miglior sistema di marcatura a seconda del materiale di cui è fatto l’imballo di un prodotto, ma anche considerando il tipo di dati da imprimere. Codifica e marcatura si utilizzano sulla stragrande maggioranza dei prodotti, a parte quelli venduti sfusi, perché sarebbe impossibile per il cliente predisporre autonomamente la marcatura.

Perché si usa
Le leggi vigenti in fatto di imballaggi obbligano le aziende a predisporre su ogni prodotto precise informazioni. I sistemi di marcatura consentono di imprimere tali informazioni in maniera automatizzata, in modo che ogni imballo sia preparato con la codifica corretta non appena viene prodotto, o comunque non appena è unito al contenuto. Le informazioni contenute nelle marcature sono utili al produttore ma anche al cliente, perché offrono varie indicazioni sulla data di scadenza di un prodotto, ad esempio, o anche sullo stabilimento in cui è stato effettivamente fatto o confezionato, o ancora sulla filiera di produzione. Grazie a semplici e innovativi sistemi di marcatura i dati di codifica sono predisposti automaticamente, man mano che si preparano i prodotti per la spedizione e la vendita. Il produttore può e deve comunque controllarli periodicamente e ha la possibilità di intervenire in caso di errore o di modifiche da apportare.

Come si imprimono le marcature
Abbiamo già accennato al fatto che i sistemi di marcatura variano al variare della tipologia di codifica da imprimere su un prodotto, ma anche a volte a seconda del materiale su cui è necessario posizionare le informazioni. Nella maggior parte dei casi i prodotti sono marcati utilizzando apposite stampanti a getto d’inchiostro, che spesso si inseriscono direttamente nei macchinari di confezionamento. Le stampanti per tale scopo usano appositi punzoni, che producono scritte composte da minuscoli puntini ravvicinati. Molto sfruttate sono anche le marcatrici laser, soprattutto nelle linee in cui il numero di prodotti orario è decisamente molto elevato. Le informazioni da inserire in una marcatura sono spesso minime: data di confezionamento, numero del lotto, eventuale data di scadenza. Sono solitamente presenti anche altri codici, utili all’azienda produttrice per organizzare al meglio il magazzino o per verificare le quantità di prodotti confezionati in ogni unità di tempo.